Lucio Dalla dopo la sua morte succede un episodio davvero gravissimo che lascia senza parole i fan e gli affetti più cari: i dettagli della vicenda
Uno degli artisti che ancora oggi rappresenta la massima rappresentazione della musica italiana di tutti i tempi che, nonostante la scomparsa, il pubblico non ha mai dimenticato: si tratta di lui, il grande Lucio Dalla. I suoi brani sono stati delle vere e proprie poesie che hanno fatto da colonna sonora a molti giovani dell’epoca. L’infanzia vissuta dall’uomo fu molto difficile in quanto ha perso il papà all’età di sette anni per via di un tumore, cominciando a seguire un collegio per volontà di sua mamma. Anche se, la musica lo salvò e lo rese magico.

L’attività musicale di Lucio Dalla, in realtà può essere divisa in tre momenti: “le origini jazz e le varie partecipazioni sanremesi”, la “collaborazione con Roversi”, la “maturità artistica” e la “fase pop”. Originario di Bologna, l’uomo ha vissuto dei momenti davvero drammatici dopo la morte di suo padre per un tumore; per volere di sua mamma, l’uomo venne iscritto ad un Collegio dove trascorrerà la sua infanzia, cominciando ad esibirsi in piccole recite scolastiche.
La mamma è sempre stata convinta del futuro di suo figlio nel mondo dello spettacolo tanto che proprio Lucio rivelò: “Avevo undici anni quando mia madre, donna strana, una stilista che non sapeva mettere un bottone, mi portò in un istituto psicotecnico di Bologna per un test sulle mie attitudini: risultò che ero un mezzo deficiente. Mia madre sospettava fossi un genio, anche per questo mi lasciò partire a quindici anni per Roma. A scuola andavo male –ricorderà l’artista– preferivo andare in giro a suonare. A diciassette anni ero già a Roma a fare musica”.
Dopo vari tentativi nella scelta scolastica, finalmente intraprende il suo percorso musicale studiando musica jazz senza terminare gli studi. A cambiare il modo di vita di Lucio Dalla furono le vacanze in Puglia, precisamente a Manfredonia, dove egli confessò: “È stato durante queste vacanze da emigrante alla rovescia che è avvenuta in me la spaccatura tra due diversi modi di vivere. Così oggi mi ritrovo con due anime: quella nordica (ordinata, efficiente, futuribile, perfezionista, esigente verso sé e verso gli altri) e quella meridionale (disordinata, brada, sensuale, onirica, mistica). È nel sud che sono diventato religioso, di una religiosità forsennata, irrazionale, pagana”.
L’eredità di Lucio Dalla: cosa è avvenuto

Lucio Dalla è scomparso nel 2012 a seguito di un infarto anche se la sua musica rappresenta e rappresenterà sempre un punto cardine della musica italiana di ogni tempo.
Dopo la sua morte, però, come spesso accade, si è aperta una vera e propria guerra per la questione eredità; il patrimonio del cantante si aggirerebbe intorno ai 100 milioni di euro, più i diritti d’autore relativi a ben 581 canzoni con scadenza anno 2082 e anche diversi beni immobili come case, un appartamento e una barca.
L’eredità è stata affidata come curatore patrimoniale Massimo Gambini. Una diatriba tra ik compagno di Lucio Marco Alemanno e i familiari e altri contendenti decretando, alla fine, che in assenza di testamento l’eredità debba andare ai familiari.
Una scelta davvero sofferente per il compagno di Lucio che gli è stato vicino trascorrendo anni più belli al suo fianco. Inoltre, all’interno dell’eredità ci sarebbe la casa dove i due hanno vissuto durante la loro relazione.