“Ti licenzio se ti diverti”: dipendente in malattia, perdi il lavoro se ti beccano I Devi state a letto col termometro bollente e il naso gocciolante

Dipendente che lavora in bagno (pexels) democratico.it
“Ti licenzio se ti diverti”: dipendente in malattia, perdi il lavoro se ti beccano. Non puoi far altro che star male, e devi darne la prova o sei fuori. Devi state a letto, col termometro bollente e il naso gocciolante: cose del genere. Altro che ‘attività ludiche’.
Nel contesto lavorativo italiano, la questione della legittimità del licenziamento di un dipendente in malattia sorpreso a svolgere attività ludiche è stata oggetto di numerose pronunce giurisprudenziali.
La Corte di Cassazione ha delineato criteri specifici per valutare la compatibilità tra lo stato di malattia e lo svolgimento di attività ricreative.
La giurisprudenza ha chiarito che l’esercizio di attività ludiche durante il periodo di malattia non costituisce automaticamente motivo di licenziamento.
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 23858 del 5 settembre 2024, ha stabilito che il licenziamento è legittimo solo in un caso specifico. Quale? E’ presto detto.
Possono licenziarti: a queste condizioni
Sì, possono licenziarti: se l’attività svolta è incompatibile con la patologia dichiarata o se ritarda la guarigione del lavoratore. In particolare, la Corte ha affermato che “l’attività svolta durante l’assenza per malattia può rilevare disciplinarmente – e quindi condurre al licenziamento – laddove sia di per sé sufficiente a far presumere l’inesistenza dell’infermità addotta, dimostrando quindi una sua fraudolenta simulazione, o quando l’attività stessa sia tale da pregiudicare o ritardare, anche potenzialmente, la guarigione o il rientro in servizio del lavoratore” .
È fondamentale sottolineare che spetta al datore di lavoro l’onere di dimostrare che l’attività svolta dal dipendente durante la malattia sia incompatibile con la patologia dichiarata o che ritardi la guarigione. La semplice constatazione della partecipazione a un’attività ludica non è sufficiente per giustificare un licenziamento.
Perdi il lavoro per una leggerezza del genere
Ad esempio, in un caso esaminato dalla Cassazione, una lavoratrice era stata licenziata per aver partecipato a una partita di bingo e aver fatto shopping durante il periodo di malattia. Tuttavia, la Corte ha ritenuto il licenziamento nullo, poiché non era stata fornita prova che tali attività avessero compromesso la sua guarigione .
La Cassazione ha inoltre evidenziato l’importanza della visita medica di controllo per accertare l’effettiva compatibilità tra l’attività svolta e lo stato di malattia. Senza una verifica medica che attesti la simulazione della malattia o l’incompatibilità dell’attività con la patologia, il licenziamento può essere considerato illegittimo.