Bonifico dai parenti, Agenzia delle entrate ufficializza i controlli: ecco cosa devi scriverci per evitare rogne

Bonifici a nipoti (pexels) democratico.it
Il bonifico tra parenti può essere davvero rischioso se non sai cosa scrivere. Fai attenzione a quello che fai.
Una volta c’era il contante, la fila in banca, il libretto degli assegni. Oggi, con un paio di tap sullo smartphone, i soldi volano da un conto all’altro come se niente fosse. I bonifici, da noioso strumento usato solo per pagare l’affitto o lo stipendio, sono diventati protagonisti della rivoluzione finanziaria.
La digitalizzazione ha cambiato il nostro rapporto con il denaro: siamo passati dalla fisicità dei soldi alla loro completa smaterializzazione. Paghiamo una cena, dividiamo le spese di un viaggio, inviamo una quota per un regalo di gruppo: tutto con un bonifico istantaneo, magari usando un’app collegata al nostro IBAN.
Nel frattempo, sono esplose le fintech, le banche online e le app di pagamento che hanno reso l’esperienza utente sempre più semplice e veloce. Oggi il denaro è fluido, sempre in movimento, e ogni movimento è registrato, tracciato, analizzato. Questo ha cambiato anche il modo in cui viviamo l’economia domestica e globale.
Crittografia e sicurezza
Gli spostamenti di denaro non sono più solo una questione di carta moneta, ma di codici, server e algoritmi. In questo nuovo scenario, ogni bonifico è un messaggio, una traccia, un documento. E questo, ovviamente, ha anche risvolti legali e fiscali.
Dietro a ogni bonifico c’è un mondo fatto di codici cifrati, chiavi pubbliche e protocolli di sicurezza. La crittografia è ciò che rende possibile lo scambio di denaro digitale senza che i nostri dati vengano intercettati o manomessi. Quando invii un bonifico, l’operazione passa attraverso sistemi crittografici che garantiscono la riservatezza delle informazioni.
Controlli dell’Agenzia delle Entrate
Anche se un bonifico sembra solo una riga in un estratto conto, può diventare un punto di attenzione per l’Agenzia delle Entrate. Se, ad esempio, un nipote riceve 5.000 euro da un parente e scrive una causale tipo “grazie di tutto” o “missione segreta completata”, ecco che può scattare l’allerta. Le causali fantasiose fanno sorridere, ma il Fisco non sempre ride. È sempre meglio essere chiari e scrivere cose come “donazione” o “regalo”, specie se si tratta di somme importanti. Brocardi.it ha diffuso la notizia.
Le donazioni in contanti, poi, sono ancora più problematiche: se il denaro viene versato in banca senza una documentazione formale, il rischio è di dover giustificare l’origine dei fondi. Per evitare guai, meglio registrare la donazione con un atto ufficiale presso l’Agenzia delle Entrate prima di depositare il denaro. Il bonifico, in questo senso, non è solo comodo: è anche una garanzia. Una traccia formale, utile per tutelarsi in caso di controlli o contestazioni future.