“Lo faccio anche dopo i 70 anni e mi fa stare bene”: la confessione di nonno Enrico I Tutto sta nel ‘giocare d’anticipo’ e prevenire i flop così

Pensione con 20 anni di contributi (Fonte: Canva) - www.ildemocratico.com
“Lo faccio anche dopo i 70 anni e mi fa stare bene”: la confessione di nonno Enrico e di quelle che danno l’esempio a chiunque, a ben vedere. Tutto sta nel ‘giocare d’anticipo’ e prevenire i flop: ma quali flop? E fare cosa? Ecco svelato l’arcano.
Come noto per tanti uomini, superati i 50 anni, emerge la necessità di fare una controllo ad un particolare aspetto del proprio corpo e della propria natura.
Quello di cui stiamo parlando è il test di controllo della prostata è un importante strumento di prevenzione e diagnosi precoce delle patologie prostatiche, tra cui l’ipertrofia prostatica benigna e, soprattutto, il tumore alla prostata, uno dei più diffusi tra gli uomini.
Contrariamente a quanto alcuni pensano, questo tipo di controllo può essere eseguito anche dopo i 70 anni, e in molti casi è consigliato, specialmente se si presentano sintomi o si hanno familiarità con problemi prostatici.
Quando fare il test della prostata? In genere, i controlli alla prostata iniziano intorno ai 50 anni, o anche prima per chi ha una storia familiare di tumore prostatico.
Ecco cosa devi controllare
Tuttavia, non esiste un’età massima oltre la quale il test non possa essere eseguito. Dopo i 70 anni, il medico può decidere se è opportuno continuare a monitorare la prostata in base allo stato di salute generale del paziente, all’aspettativa di vita e alla presenza di sintomi. Tra questi, la difficoltà a urinare, il getto urinario debole, l’aumento della frequenza urinaria, soprattutto notturna e la sensazione di svuotamento incompleto della vescica, oltre al dolore o fastidio pelvico.
Quali sono i test disponibili? Il principale test è il dosaggio del PSA (antigene prostatico specifico) nel sangue. Un valore elevato di PSA può indicare un’infiammazione, un ingrossamento benigno o la presenza di cellule tumorali. In caso di alterazioni, il medico può prescrivere ulteriori indagini come l’splorazione rettale digitale (ERD), l’ecografia transrettale, la risonanza magnetica multiparametrica e la biopsia prostatica.
Bisogna giocare di anticipo
Dopo i 70 anni, questi esami possono ancora essere eseguiti, purché il paziente sia in condizioni di salute tali da poterne trarre beneficio. Serve davvero controllarsi dopo i 70 anni? Molti uomini in buona salute vivono ben oltre i 70 anni. In questi casi, diagnosticare per tempo un eventuale problema alla prostata può fare la differenza, anche se le scelte terapeutiche possono essere diverse rispetto a quelle adottate per pazienti più giovani. L’età da sola non è un limite, ma è solo uno dei tanti fattori da considerare nel piano di prevenzione.
Fare il test della prostata dopo i 70 anni è non solo possibile, ma spesso consigliabile, soprattutto in presenza di sintomi o familiarità. Il controllo è semplice, poco invasivo e può evitare complicazioni più gravi. È importante parlarne con il proprio medico, che saprà valutare il caso individuale e consigliare il percorso più adatto. La prevenzione non ha età.